Il FUTURO NON HA ETA'

Lo Spi-Cgil (Sindacato Pensionati Italiani) è il Sindacato generale delle pensionate, dei pensionati e delle persone anziane che tutela e organizza nella Cgil i pensionati di tutte le categorie, soggetti a qualsiasi regime pensionistico. Lo Spi-Cgil promuove lo sviluppo e la collaborazione tra Federazioni di categoria e Sindacato dei pensionati, ed è affiliato alla Federazione Europea Pensionati e Anziani (Ferpa). Leggi lo Statuto approvato dal XVII Congresso nazionale dello Spi-Cgil, tenuto a Montesilvano nei giorni 16-17-18 febbraio 2006.

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19/11/2020

Sanità, sindacati in pressing sul personale: «Vigileremo su quantità e qualità assunzioni»

Prendiamo atto dell’impegno a incrementare di 14 milioni la spesa sul personale, effetto di un’applicazione tardiva del decreto Calabria, ma segnaliamo già da subito che vigileremo sui tempi e sulle modalità delle assunzioni, per segnalare le eventuali difformità nelle ricadute tra le diverse Aziende sanitarie. È indispensabile infatti che le nuove assunzioni prospettate vadano a riverberarsi in modo omogeneo su tutto il territorio». È quanto dichiarano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil del Friuli Venezia Giulia Villiam Pezzetta, Alberto Monticco e Giacinto Menis, anche a nome delle categorie del pubblico impiego e dei pensionati, al termine della seduta odierna del tavolo di confronto con l’assessore Riccardi, incentrata sugli aspetti relativi al personale.
Nel corso della riunione, la delegazione sindacale ha ribadito le problematiche che avevano portato a chiedere con forza l'attivazione del tavolo di confronto, «da noi sollecitato come indispensabile confronto per fronteggiare questa seconda ondata, che la sanità regionale sta gestendo con un livello di organici praticamente analogo a quello, già in forte deficit, che si registrava prima dell’inizio della pandemia». Oltre alla quantità delle nuove immissioni in ruolo, per Cgil, Cisl e Uil, «sarà fondamentale anche la tipologia delle assunzioni e dei contratti, alla luce del fatto che i rinforzi arrivati in virtù dei fondi nazionali in occasione della prima ondata hanno già visto scadere i propri contratti, lasciando la nostra sanità pubblica nuovamente disarmata all’inizio della seconda ondata». Per questo i sindacati, oltre a una politica basata su un adeguato numero di concorsi e di corsi di formazione per Oss, sollecitano anche «il ricorso ai fondi Mes come strumento per una politica di rafforzamento strutturale degli organici e della sanità pubblica, ivi inclusi quei dipartimenti di prevenzione che ancora non possono contare su assistenti sanitari formati in loco, visto che solo da quest’anno la nostra regione potrà contare su uno specifico corso di laurea». Quanto al bilancio dell’incontro, Pezzetta, Monticco e Menis lo giudicano interlocutorio, rimarcando l’esigenza di «riscontri puntuali alle questioni che non hanno ancora trovato risposta».