Tagli alla rivalutazione, fisco, sanità : pensionati mobilitati con i lavoratori

La conferma dei tagli alla rivalutazione delle pensioni, che hanno comportato tagli per più di 10 miliardi alla spesa pensionistica nel biennio 2023-24, con un impatto di oltre 200 milioni in Fvg. L’assenza di qualsiasi traccia di riduzione della pressione fiscale su lavoratori dipendenti e sui pensionati italiani, i più tassati d’Europa. La sanità  sottofinanziata, visto che l’aumento dei fondi previsto dalla legge di bilancio è totalmente cancellato dall’inflazione e dall’incremento delle risorse per le convenzioni con i privati. L’assenza di stanziamenti per l’attuazione della legge delega sulla non autosufficienza, approvata a marzo dal Parlamento. Sono le principali ragioni che, in occasione dello sciopero generale del 17 novembre, hanno portato in piazza anche i sindacati pensionati di Cgil e Uil del Friuli Venezia Giulia.
I TAGLI ALLA RIVALUTAZIONE Tra i nodi lasciati irrisolti dalla legge di bilancio quello relativo ai tagli alla rivalutazione delle pensioni, varati con la Finanziaria 2023. La conferma dei criteri applicati nel 2023, peraltro con un’ulteriore sforbiciata alla perequazione delle pensioni più alte, comporterà  per ogni pensionato una decurtazione media degli assegni che, al netto degli effetti fiscali, nel biennio 2023-24 sarà  di circa 600 euro su una pensione lorda di 2.300 euro, pari a circa 1.800 euro netti, supererà  i 2mila euro per un assegno da 2.200 euro e sfiorerà  i 3mila per un assegno di 2.500 euro netti: danni con effetti permanenti nel tempo e che possono superare i 30mila euro se moltiplicati lunga l’intero arco della vita pensionistica (vedi tabelle). «Il taglio complessivo alla spesa lorda in pensioni nel biennio ““ dichiarano Roberto Treu e Magda Gruarin, segretari regionali di Spi Cgil e Uil Pensionati ““ è superiore ai 10 miliardi nel biennio, superando ampiamente i 6 miliardi al netto degli effetti fiscali: in Fvg il danno complessivo patito dai pensionati, sempre nel biennio, sfiora i 130 milioni di euro».
PEGGIORATA LA FORNERO Sotto accusa anche il peggioramento dei criteri per l’accesso alla pensione anticipata attraverso Quota 63, Opzione donna e Ape social, oltre alle penalizzazioni in arrivo per i dipendenti pubblici. «L’impianto complessivo della Finanziaria 2024 ““ dichiarano Roberto Treu e Magda Gruarin, segretari regionali di Spi Cgil e Uil Pensionati ““ dimostra una volta di più qual è il Dna di un Governo che sul fisco ha scelto deliberatamente di favorire gli evasori, a suon di condoni e concordati, i grandi patrimoni, gli extraprofitti di banche e utility e i contribuenti con redditi medio-alti. I pensionati italiani, intanto, restano i più discriminati a livello europeo sul piano fiscale. Unica novità  l’anticipo di un mese del conguaglio Istat dovuto per legge sull’inflazione 2023, spacciato dal Governo come un aumento. Tutto questo mentre si riduce il bonus sulle minime e non c’è traccia di un’estensione delle quattordicesime».
EMERGENZA SANITÀ Ma ad allarmare i pensionati c’è soprattutto la situazione drammatica della sanità  pubblica. «Un’emergenza che non registra inversioni di tendenza», denunciano Treu e Gruarin, giudicando «del tutto insufficienti» anche le poste aggiuntive previste dagli ultimi assestamenti di bilancio in Fvg. «Risorse inadeguate ““ aggiungono Treu e Gruarin ““ non solo rispetto al recupero dell’inflazione, ma anche di fronte alla grave crisi in cui questa Giunta ha portato la sanità  regionale, continuando a favorire la privatizzazione dei servizi e senza incidere sulle criticità , dalla carenza di medici di base al livello drammatico delle liste di attesa, aggravato dalla fuga di personale verso il privato».
APPUNTAMENTO AL 24 Da qui la mobilitazione dei pensionati, che dopo lo sciopero di venerdì scorso nei settori pubblici torneranno in piazza questa settimana, il 24 novembre, a sostegno della nuova giornata di astensione dal lavoro che coinvolgerà  tutti i settori privati, in Friuli Venezia Giulia come nelle altre regioni del nord. «Parteciperemo con convinzione ai presidi e alle manifestazioni ““ concludono Treu e Gruarin ““ per far sentire la voce dei pensionati e per chiedere un deciso cambio di rotta nelle politiche del Governo e della Giunta regionale, per rimettere il lavoro e il rafforzamento del welfare in testa alle priorità  e agli obiettivi strategici di rilancio del Paese e della regione».