«Da Asugi solo annunci, ma nessuna risoluzione dei problemi»

Le segreterie dello Spi Cgil Trieste con Adriano Sincovich e della Cgil di Trieste con Michele Piga, hanno firmato la seguente presa di posizione della Cgil sulle conferenze stampa regionali di Asugi Sanità :
Non si può non notare, con profondo stupore e rammarico, come i vertici regionali e giuliano-isontini della sanità  siano così tanto attenti ad apparire sui media e così poco disposti a farsi carico dei problemi reali e gravissimi dell’organizzazione che dirigono. Nelle loro comunicazioni hanno spacciato come proprio “progetto pilota” la dovuta ottemperanza ad un obbligo imposto a tutte le Regioni dal DM 77, quale quello dell’organizzazione dell’Ospedale di Comunità . L’altro giorno sono stati tutti presenti in pompa magna, con grande eco sulla stampa, alla sostituzione di un’ambulanza da rottamare con una nuova (cosa che è evidente essere nella assoluta normalità  delle cose). Adesso dichiarano che il fenomeno delle liste di attesa e delle fughe diagnostico terapeutiche in altre regioni da parte dei nostri cittadini si combatte non già  migliorando l’attività  del servizio pubblico della nostra regione, ma affidando quote sempre maggiori di prestazioni alle organizzazioni private. La Cgil resta convinta che la tutela della salute sia un diritto di cui debba farsi carico il pubblico e non un fatto commerciale. E, purtroppo, sono solo esempi del comportamento che sta affliggendo la sanità  regionale e giuliano-isontina. Mentre si sprecano annunci, conferenze stampa e comparsate sui giornali, i veri problemi restano drammaticamente neanche affrontati. Come detto le liste di attesa sono ormai intollerabili e le dichiarazioni positive si scontrano con i dati reali che devono tener conto delle ormai note “agende chiuse”. La carenza di Medici di Medicina Generale, l’attenzione alle prestazioni e non alla presa in carico delle persone e delle comunità , la questione tutta triestina del Consultori, lo smantellamento della sanità  territoriale basata sui Distretti, l’affidamento di incarichi quanto meno discutibili, la carenza personale anche dovuta alla cessazione dei contratti a tempo determinato, la fuga di sanitari, i report nazionali che vedono precipitare a livelli inauditi il Servizio Sanitario Regionale sono solo alcuni temi che sarebbe necessario affrontare davvero nei fatti concreti invece che dedicarsi a tempo pieno alle apparenze, a volte tra l’altro non rispondenti al vero.