Il FUTURO NON HA ETA'

Lo Spi-Cgil (Sindacato Pensionati Italiani) è il Sindacato generale delle pensionate, dei pensionati e delle persone anziane che tutela e organizza nella Cgil i pensionati di tutte le categorie, soggetti a qualsiasi regime pensionistico. Lo Spi-Cgil promuove lo sviluppo e la collaborazione tra Federazioni di categoria e Sindacato dei pensionati, ed è affiliato alla Federazione Europea Pensionati e Anziani (Ferpa). Leggi lo Statuto approvato dal XVII Congresso nazionale dello Spi-Cgil, tenuto a Montesilvano nei giorni 16-17-18 febbraio 2006.

News

08/03/2021

Prevenzione e vaccini, pesano i ritardi della macchina organizzativa regionale

«L’incontro di oggi ha confermato le falle e i ritardi che hanno segnato la strategia di contrasto alla pandemia in questa regione, messe a nudo purtroppo dagli altissimi numeri di contagi e di decessi registrati nella seconda ondata. In primis il forte depauperamento dei dipartimenti di prevenzione, sia in termini di personale che di funzioni. Proprio per questo riteniamo sbagliata la scelta di demandare alle singole aziende, nell’ambito delle linee di gestione 2021, gli investimenti sulla prevenzione, indispensabili non solo per la gestione del tracciamento e dei casi di positività, in particolare in ambiti sensibili come le case di riposo, ma anche per restare al passo con l’attività ordinaria, e il potenziamento dei servizi socio-sanitari sul territorio, a partire dall’attività delle Usca». È il commento di Rossana Giacaz, responsabile sanità e welfare della segreteria regionale Cgil, al termine dell’incontro di stamane tra i sindacati e l’assessore regionale alla Sanità Riccardo Riccardi. Tra i temi centrali del vertice anche l’andamento della campagna vaccinale in regione. «A questo proposito – commenta ancora Giacaz – le incertezze sui tempi di fornitura dei vaccini non bastano a giustificare le falle di una macchina organizzativa che sconta ritardi sia nell’individuazione delle sedi di vaccinazione che nella definizione di altri aspetti fondamentali come il ruolo dei medici di base. Mancano inoltre i dati disaggregati, che chiediamo da tempo, sulle percentuali di adesione nella sanità e nell’assistenza. Assistenza dove il numero di operatori vaccinati, secondo quanto dichiarato dallo stesso assessore, è sensibilmente più basso. Da qui la necessità di un tavolo stabile di confronto, con incontri periodici e un monitoraggio costante dei dati, per fornire al sindacato un quadro chiaro della situazione e consentirgli di dare un fattivo contributo al successo della campagna vaccinale e in generale alla capacità di risposta del nostro sistema sanitario e assistenziale di fronte a questa nuova recrudescenza dei contagi legata all’impatto delle varianti».