Il FUTURO NON HA ETA'

Lo Spi-Cgil (Sindacato Pensionati Italiani) è il Sindacato generale delle pensionate, dei pensionati e delle persone anziane che tutela e organizza nella Cgil i pensionati di tutte le categorie, soggetti a qualsiasi regime pensionistico. Lo Spi-Cgil promuove lo sviluppo e la collaborazione tra Federazioni di categoria e Sindacato dei pensionati, ed è affiliato alla Federazione Europea Pensionati e Anziani (Ferpa). Leggi lo Statuto approvato dal XVII Congresso nazionale dello Spi-Cgil, tenuto a Montesilvano nei giorni 16-17-18 febbraio 2006.

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17/02/2021

«Vaccini, urgente un incontro su tempi e priorità del piano»

«Chiediamo di conoscere le prossime scadenze e le modalità operative del piano vaccinale del Friuli Venezia Giulia. Piano che, dopo gli over 80, dovrebbe riguardare gli over 70 in primis, con una particolare attenzione alle case di riposo, e poi di seguito le altre categorie di età, ferma restando la necessità di definire, contemporaneamente, il piano legato all’utilizzo del vaccino Astra Zeneca». È la richiesta dei segretari regionali dei sindacati pensionati Roberto Treu (Spi-Cgil), Renato Pizzolitto (Fnp-Cisl) e Magda Gruarin (Uilp-Uil), sulla scia dell'allarme sui ritardi nella distribuzione del vaccino lanciato a livello nazionale dalle tre sigle.
«È una corsa contro il tempo – dichiarano Treu, Pizzolitto e Gruarin – perché stiamo assistendo a una vera e propria strage degli anziani, con numeri particolarmente gravi anche nella nostra regione, che purtroppo è tra quelle più colpite da questa seconda ondata ancora in atto. Effetti che rischiano di acuirsi ulteriormente nelle prossime settimane, in particolare nelle case di riposo, dove i contagi hanno raggiunto quasi la metà degli ospiti e più del 25% del personale, con oltre 500 decessi dall'inizio della pandemia. Tutto questo senza che siano noti i dati sulle vaccinazioni del personale addetto».
I segretari di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil chiedono inoltre l’intervento diretto della Regione per bloccare gli aumenti delle rette nelle case di riposo, determinati  dalla riduzione dei posti letto occupati e ai costi dei tamponi. «Per i test – spiegano ancora Treu, Pizzolitto e Gruarin – molte strutture sono state infatti costrette a rivolgersi al privato, con spese aggiuntive, a causa delle difficoltà per il servizio sanitario regionale  di far fronte agli urgenti interventi di tutela e prevenzione necessari. Da qui – concludono i segretari – l’esigenza che la Giunta regionale provveda ai ristori urgenti a favore di queste strutture, perché non è accettabile che gli oneri derivanti dalla gestione del Covid vengano imputati agli ospiti e alle loro famiglie, già in forte difficoltà. Ecco perché sollecitiamo la convocazione, già richiesta unitariamente dalle segreterie confederali regionali, di un urgente incontro con l'assessore Riccardi».