Il FUTURO NON HA ETA'

Lo Spi-Cgil (Sindacato Pensionati Italiani) è il Sindacato generale delle pensionate, dei pensionati e delle persone anziane che tutela e organizza nella Cgil i pensionati di tutte le categorie, soggetti a qualsiasi regime pensionistico. Lo Spi-Cgil promuove lo sviluppo e la collaborazione tra Federazioni di categoria e Sindacato dei pensionati, ed è affiliato alla Federazione Europea Pensionati e Anziani (Ferpa). Leggi lo Statuto approvato dal XVII Congresso nazionale dello Spi-Cgil, tenuto a Montesilvano nei giorni 16-17-18 febbraio 2006.

News

06/12/2019

Sanità, la Cgil boccia la nuova riforma regionale

«Avevamo già denunciato sia il rischio di una maggiore apertura ai privati sia quello di un eccesso di deleghe alla Giunta. L’emendamento che incrementa i fondi per il pagamento delle prestazioni rese dai privati accreditati conferma quanto fossero giustificati entrambi i timori». Rossana Giacaz, responsabile welfare della segreteria regionale Cgil, commenta così, partendo dall’articolo più controverso del ddl 70, l’approvazione della legge che segna l’avvio della fase due della riforma sanitaria, con scelte che la Cgil giudica «poco coerenti con gli obiettivi dichiarati di ridurre le liste di attesa e di favorire l’integrazione socio-sanitaria, ma tese piuttosto a favorire una progressiva apertura del sistema ai privati».
«La presentazione in extremis, da parte della Giunta, di un emendamento su un tema così sensibile come quello del ricorso ai privati conferma la volontà dell’esecutivo di procedere mediante colpi di mano», spiega Giacaz. «Non è così – aggiunge – che si può governare una riforma complessa come quella della sanità, né tantomeno andando allo scontro con il Governo centrale sulla base di teoremi secondo i quali le liste di attesa si riducono aumentando la percentuale di prestazioni erogate dai privati. In questa maniera, come confermano i casi di altre regioni, l’unico risultato certo che si ottiene è quello di far lievitare i costi e il numero di prestazioni inappropriate. La strada maestra per abbattere i tempi delle prestazioni è un’altra: assumere per far fronte alle carenze di personale e mantenere saldamente in mano pubblica il governo del sistema. Più aumenta il numero di prestazioni affidate ai privati, invece, più la gestione delle liste di attesa sfugge al controllo del pubblico». 
Contro la nuova legge e in vista della finanziaria regionale, intanto, scatta la mobilitazione delle categoria: Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Fials, infatti, hanno convocato un presidio che si terrà nella mattinata di martedì 10 dicembre a Trieste, davanti alla sede del Consiglio regionale, in piazzale Oberdan, in concomitanza con l'avvio della discussione della legge di bilancio. L'appuntamento è per le 10.