Il FUTURO NON HA ETA'

Lo Spi-Cgil (Sindacato Pensionati Italiani) è il Sindacato generale delle pensionate, dei pensionati e delle persone anziane che tutela e organizza nella Cgil i pensionati di tutte le categorie, soggetti a qualsiasi regime pensionistico. Lo Spi-Cgil promuove lo sviluppo e la collaborazione tra Federazioni di categoria e Sindacato dei pensionati, ed è affiliato alla Federazione Europea Pensionati e Anziani (Ferpa). Leggi lo Statuto approvato dal XVII Congresso nazionale dello Spi-Cgil, tenuto a Montesilvano nei giorni 16-17-18 febbraio 2006.

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13/10/2017

Pensioni, il 14 ottobre è mobilitazione generale

E’ conto alla rovescia per la mobilitazione generale in programma domani – sabato 14 ottobre – dalle 10 sotto le prefetture delle quattro province. Cgil, Cisl, Uil regionali scenderanno assieme in piazza, portando in Friuli Venezia Giulia e ai commissari locali del Governo le istanze promosse a livello nazionale dai Sindacati.
Non c’è, infatti, pace sul tema pensioni, con ulteriori criticità – emerse proprio in queste ore - che vanno ad aggiungersi a quelle già dichiarate dalle parti sociali. Preoccupa non poco, ad esempio, il rebus sull’Ape social-precoci: il non trascurabile numero di domande respinte rischia difatti di abbattere pesantemente la platea degli ipotetici beneficiari dello strumento. Ricordiamo che a livello regionale, al 15 luglio scorso, sono state depositate 1.362 domande; 66.000 sul fronte nazionale. “Resta poi scandaloso e inaccettabile – affondano i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Fvg, Villiam Pezzetta, Alberto Monticco e Giacinto Menis -  il ritardo del decreto sull’Ape volontario, atteso ormai da quasi 7 mesi”.
La giornata di domani sarà l’occasione anche per ribadire la necessità di congelare l’incremento dell’età pensionabile e per chiedere garanzie previdenziali certe a favore delle donne. Istanze che per i Sindacati devono trovare spazio dentro una trattativa ancora in salita, con il Governo – puntano il dito Cgil, Cisl, Uil – ad oggi più interessato ad inasprire la legge Fornero, piuttosto che ad ammorbidirla. A non piacere affatto alle parti sociali è l’intenzione dell’Esecutivo di confermare l’aumento dell’età pensionabile a 67 anni (+5 mesi), già a partire da gennaio 2019. Una scelta assolutamente discutibile – sono pronti a ribadire in piazza Pezzetta, Monticco e Menis – che non tiene conto dei gravissimi effetti che avrà sul piano sociale, a partire dall’occupazione, in particolare giovanile, peraltro ormai ai minimi termini: parliamo, nel solo Friuli Venezia Giulia, di 48.000 under 35 occupati in meno dal 2008. Giovani penalizzati dall’ingresso del mercato del lavoro sempre più proiettato in avanti, ma anche donne che vanno maggiormente tutelate: il tema femminile legato alle pensioni è tra quelli cari ai Sindacati che rilanciano: “Occorre subito introdurre coperture contributive supplementari per la maternità (1 anno per ciascun figlio, fino a un massimo di 3 anni), per l’assistenza a parenti disabili e per il lavoro in ambito familiare”, questo nella consapevolezza che a penalizzare le donne, nel lavoro, nelle retribuzioni e nell’anzianità contributiva, c’è quasi sempre il doppio peso del lavoro fuori e dentro casa.

Quanto al programma della mobilitazione di domani, ecco di seguito i singoli appuntamenti, nei quattro capoluoghi di provincia:

Gorizia: dalle 10 alle 12 davanti alla Prefettura
Trieste: dalle 10 alle 12 di fronte al Teatro Verdi
Pordenone: 8.30-9.30 incontro Prefettura; dalle 10 alle 12 volantinaggio presso il Mercato cittadino
Udine: dalle 10 alle 12 davanti alla Prefettura

Sono previsti incontri con i Prefetti e volantinaggi.